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Tra Monti

Itinerari tra generazioni lungo i crinali della Val di Vara

CARRO - QUATTRO STRADE - MONTE SAN NICOLAO

Lunghezza 9 km
Tempo di percorrenza 3 ore
Dislivello 429 m
Difficoltà E
Segnavia 620-621-630-AV5T

Si tratta di un percorso estremamente suggestivo, contrassegnato da un’ottima segnaletica (un dettagliato pannello illustrativo della fitta rete sentieristica del comune di Carro è posto all’inizio dell’itinerario) e privo di dislivelli particolarmente impegnativi. L’itinerario è di grande interesse naturalistico, geologico e archeologico. Lungo il cammino c’imbattiamo infatti in un sito di importanza comunitaria (S.I.C.), in alcuni significativi affioramenti di rocce e in numerosi resti di edifici medievali di notevole importanza. Il tutto contraddistinto da panorami e colpi d’occhio davvero eccezionali che spaziano dalle alpi Apuane al mar Ligure.
Il sentiero comincia in corrispondenza del bivio per Pavareto, una piccola frazione di Carro (418 m), lungo la strada che conduce al passo della Mola, e si svolge, per i primi 2 km, interamente sull’asfalto. Superata, dopo poco più di 20 minuti di cammino, la biforcazione per Pavareto (430 m), dove si stacca anche il sentiero n. 620 che sale direttamente al passo della Mola (636 m), proseguiamo per quasi un chilometro (segnavia n. 621) su una strada sostanzialmente pianeggiante, scavalcando alcuni piccoli corsi d’acqua grazie a dei piccoli ponti in pietra.
Dopo aver superato alcune case isolate, proseguiamo su un’ampia carrareccia sterrata con un percorso a mezzacosta che si sviluppa in falsopiano, fino ad incontrare, in località Casa Pian Romè, gli attrezzi fissi di Policrosalus, una specie di percorso nel verde che ci invita a esercitare le nostre capacità atletiche. Ognuno di questi attrezzi è contraddistinto da un colore differente (che va dal giallo al marrone) che indica gradi di difficoltà crescenti.
Proseguiamo. Ancora pochi minuti e ci troviamo in località Casun du Risso (400 m). I casun sono degli edifici rurali un tempo adibiti all’essicazione delle castagne. Qui la sterrata si restringe a mulattiera e prende a salire decisamente, inoltrandosi in un bosco di castagni dove la traccia del sentiero si fa più incerta, e in circa mezz’ora ci conduce al bivio delle Quattro Strade (560 m), un crocevia di sentieri sul crinale del lungo sperone che, staccandosi dal monte San Nicolao, divide le valli dei torrenti Tranbucco e Malacqua. Qui il sentiero n. 622, proveniente dal borgo di Ziona (386 m), si trasforma nel n. 630, una mulattiera che risale il contrafforte, transitando vicino alla cima del monte Petto d’Asino (720 m).
Saliamo di quota su una pista il cui fondo è prevalentemente roccioso, mentre il bosco circostante, che tende via via a diradarsi, è costituito quasi esclusivamente da pini marittimi, una specie che, come tutte le conifere, si adatta facilmente ai substrati ofiolitici che affiorano lungo il cammino. Dopo circa un’ora circa di ascesa finalmente incrociamo, sul crinale, la strada asfaltata (segnavia n. 620) che coincide con l’Alta Via delle Cinque Terre (segnavia n. AV5T), un lungo sentiero che si stacca dall’Alta Via dei Monti Liguri (AVML), sul monte Zatta (1404 m), per terminare nei pressi del monte Bardellone (675 m), sulle alture di Levanto. C’è da dire che alcuni lo fanno invece finire a Porto Venere, considerando il sentiero n. 1 delle Cinque Terre come la naturale prosecuzione dell’AV5T.
Al crocevia voltiamo dunque a destra e percorriamo la strada asfaltata che, dopo alcuni tornanti, ci porta a transitare davanti alla segnalazione di una sorgente raggiungibile con una breve deviazione di poche decine di metri. Una breve sosta, quindi proseguiamo passando a fianco dei ripetitori posti sulla cima del monte San Nicolao (847 m). Qui il panorama è magnifico: la vista spazia infatti a 360 gradi, dalla costa ligure di ponente alla Corsica e le isole dell’arcipelago toscano, dalle alpi Marittime alle alpi Apuane, fino allo spartiacque principale dell’appennino tosco-emiliano.
Da qui andiamo ancora avanti per alcune centinaia di metri finché scorgiamo, sulla nostra sinistra e sopra un piccolo ripiano di versante, le strutture in pietra dell’area archeologica del monte San Nicolao di Pietra Colice (792 m). Si tratta dei resti medievali della chiesa e dell’ospitale (o spedale), due inequivocabili testimonianza dell’importanza di quest’area da un punto di vista delle comunicazioni tra la Liguria e l’Italia centrale.

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