Trekking
Compresa interamente nella provincia della Spezia, la Val di Vara deve il suo nome al fiume che l’attraversa, il più lungo della regione. Il Vara nasce infatti sulle pendici meridionali del monte Zatta e si sviluppa per quasi 60 Km fino alla confluenza col fiume Magra, in località Fornola, nel comune di Vezzano Ligure. I suoi numerosi affluenti, quasi tutti a regime torrentizio, attraversano le valli secondarie che si distaccano dalla principale, sia verso costa che in direzione dell’entroterra. Il clima è di tipo mediterraneo-montano ed è caratterizzato da precipitazioni medie abbondanti. Le temperature generalmente sono moderate, con valori invernali non eccessivamente bassi ed estati fresche. La Val di Vara è la più grande vallata della Liguria ed è tra le prime in Italia per indice di boscosità. È infatti occupata per il 61% da boschi cedui e boschi ad alto fusto, da praterie e pascoli (16%), da coltivi (10%), da formazioni fluviali (7%) e da vegetazione di tipo arbustivo (4%): questo dato oltre alla bassa densità di antropizzazione la rende un luogo estremamente adatto al trekking. In Val di Vara sono infatti presenti habitat molto differenti fra loro, che contribuiscono a rendere questo territorio particolarmente vario e complesso da un punto di vista naturalistico.
Partendo dal crinale e scendendo verso il fondovalle possiamo suddividere il territorio in almeno sette ambienti naturalistici differenti: prateria, pineta, faggeta, castagneto, bosco misto montano, querceto e foresta alluvionale. La scarsa antropizzazione della zona e la buona conservazione di habitat naturalistici estremamente diversi fra loro ha reso la Val di Vara un vero e proprio “paradiso” da un punto di vista faunistico. Tra i carnivori si trovano il Lupo (Canis lupus), il Cinghiale (Sus scrofa), la Volpe (Vulpes vulpes), la Faina (Martes foina), la Donnola (Mustela nivalis) e il Tasso (Meles meles). Grande presenza anche di specie insettivore, come la Talpa (Talpa europaea) e il riccio (Erinaceus europaeus), e da roditori, come lo Scoiattolo (Sciurus vulgaris), il Ghiro (Glis glis) e il Moscardino (Muscardinus avellanarius). Di grande importanza è l’avifauna: alle quote più alte non è raro scorgere diverse specie di rapaci, tra cui l’Aquila Reale (Aquila chrysaetos), il Gheppio (Falco tinnunculus), il Gufo (Asio otus), il Barbagianni (Tyto alba), la Civetta (Athene noctua) e l’Allocco (Strix aluco). Tra gli anfibi vanno segnalati la Salamandra Pezzata (Salamandra salamandra), la Salamandrina (Salamandrina perspicillata), il Tritone Alpestre (Mesotriton alpestris), la Raganella Comune (Hyla arborea) e il Geotritone (Speleomantes ambrosii).