MADRIGNANO - PASSO ALPICELLA
Lunghezza 5 km
Tempo di percorrenza 3 ore
Dislivello 242 m
Difficoltà E
Segnavia 11/AVML
Si tratta di un percorso che collega il piccolo paese di Madrignano con l’Alta Via dei Monti Liguri, nei pressi di Calice al Cornoviglio. L’itinerario attraversa ambienti naturalistici di grande importanza e consente all’escursionista di godere di strepitosi panorami sul golfo della Spezia, sulla Toscana, sulle alpi Apuane e sull’intera valle del Vara. Il sentiero rappresenta anche un importante tratto di raccordo fra la bassa Val di Vara e l’Alta Via dei Monti Liguri.
La mulattiera prende il via dal borgo di Madrignano (468 m), più precisamente alle spalle delle rovine del castello, in prossimità del parcheggio. In alternativa, possiamo cominciare più in basso, al Piano di Madrignano (50 m) e risalire fino a Madrignano affrontando ripidi viottoli, attraverso i nuclei abitati di Chiosa (101 m) e di Valdonica (356 m).
Dal castello, che sorge in un poggio molto panoramico, cominciamo a salire lungo una ripida mulattiera (contrassegnata come sentiero n. 11), guadagnando rapidamente quota. Il cammino, che inizialmente si inerpica tra fasce terrazzate, in gran parte non più coltivate da anni, si inoltra in un bosco costituito prevalentemente da castagni.
Terminato questo tratto iniziale di salita, il percorso segue un tracciato pianeggiante, che in alcuni punti si svolge su uno stretto sentierino delimitato da rovi e ginestre. Superato un antico edificio in pietra, ci imbattiamo in una varietà d’ambienti davvero sorprendente: si passa, infatti, da habitat dominati dal castagneto ad altri dove è il pino marittimo a farla da padrone. Eriche, ginestre, felci, corbezzoli e rovi costituiscono gran parte dei rigogliosi sottoboschi. Tra un bosco e un altro, inoltre, non è raro imbattersi in ampi tratti in cui la vegetazione si dirada all’improvviso, regalandoci, nelle giornate particolarmente terse, suggestivi scorci sulla valle del Magra, sul golfo della Spezia, fino alla Corsica e alle isole settentrionali dell’arcipelago toscano.
In questa parte del percorso il sentiero si sviluppa sotto una castagneta in località Costa dei Porri, lungo i contrafforti orientali del monte Falò (704 m) e, grazie a una sella (654 m) che li unisce, del monte Ciliegia (760 m). Ci troviamo al di sopra del piccolo borgo di Bruscarolo (516 m).
Da qui in poi attraversiamo prati recintati, un tempo adibiti a pascolo, mentre il sentiero si trasforma in una comoda pista sterrata che, dopo essere transitata sotto una pineta, raggiunge un crocevia noto come Foce Carzachi (703 m), una piccola sella dalla quale si dirama un sentiero che punta direttamente alla cima del monte Alpicella (828 m). Lo ignoriamo e proseguiamo, sempre in piano, su una carrareccia che passa sotto una bella pineta in direzione nord-est. Questo bosco di oltre cento ettari, popolato da magnifici esemplari di Pino nero e Abeti bianco alti oltre trenta metri (ma anche di Acero, Quercia rossa e Orniello), non è di origine naturale, ma frutto di ripetuti rimboschimenti avvenuti negli anni Trenta per arginare avanzati processi erosivi.
Oltrepassato il tratto alberato raggiungiamo alcune isolate abitazioni e un agriturismo, in località Bora del Saggio (728 m), sormontato da zone adibite a pascolo. Più avanti, superato un cancello, perveniamo all’incrocio con la strada che scende a Bruscarolo. Qui lo scenario è di straordinaria bellezza: il nostro sguardo può infatti spaziare dalle valli del Magra a quelle del Vara, dall’Appennino Tosco-Emiliano al litorale versiliese.
Da questo punto riprendiamo a salire dolcemente, questa volta in direzione nord-ovest, fino ad immetterci sull’ampia carrabile sterrata (che presenta tratti alternati asfaltati) dove transita l’Alta Via dei Monti Liguri. Poco dopo incontriamo un altare che ricorda la fucilazione di alcuni partigiani da parte delle truppe nazifasciste. Quindi incrociamo una mulattiera, contrassegnata come AV2, che sale alla vetta del monte Alpicella (828 m), dove sorge un rifugio escursionistico gestito dall’Associazione Nazionale Alpini (in realtà non è presidiato, per accedervi bisogna preventivamente telefonare al n. 0187-20.108).
Proseguendo lungo la direttrice principale raggiungiamo, dopo pochi minuti di cammino, il passo Alpicella (710 m), un antico valico di confine, presso il quale sorgono i resti di alcuni casoni (edifici un tempo usati dai pastori durante gli alpeggi estivi).